Le autolinee (1951-oggi)
1951 IL TRAM PER SAN LAZZARO CEDE IL PASSO ALL'AUTOBUS N. 3
Il 1950 volgeva al termine quando il Comune di Vicenza e le Aziende Industriali Municipalizzate si trovarono dinanzi a un'ardua decisione. La tramvia per San Lazzaro, inaugurata nel 1911 (ed estesa nel 1922), era diventata ormai insufficiente a servire i nuovi rioni popolari sorti oltre il capolinea, posto nelle vicinanze di Villa Mosconi. Si doveva quindi provvedere ad istituire un nuovo collegamento, per non rischiare di lasciare isolate le nuove famiglie residenti, già svantaggiate in quanto estremamente povere. A tale scopo vennero messe sul piatto tre alternative:
E proprio riguardo al filobus si pose un problema che pregiudicava la possibilità di estendere la linea urbana oltre le scuole di San Lazzaro. All'epoca, infatti, la tramvia extraurbana per Recoaro gestita dalle Ferrovie e Tramvie Vicentine viaggiava ancora in sede promiscua sul lato sud di Viale San Lazzaro (a nord correva parallela ma a debita distanza la linea urbana) e, sebbene il progetto di spostamento in sede propria fosse già in procinto di partire, questo avrebbe riguardato solamente il tratto tra la Stazione e la ditta Cavenaghi (attuale Piva Gomme). La tramvia FTV e la filovia avrebbero dovuto quindi coesistere fianco a fianco da quel punto in poi. Troppo vicine le due linee di alimentazione aree con voltaggi completamente differenti: 3000 Volts la tramvia, 600 la filovia. Il rischio di contatto accidentale dei "trolleys" del filobus con la linea a 6000 V era considerato troppo alto. A quel punto la scelta apparve ovvia. La tramvia per San Lazzaro sarebbe dovuta diventare un'autolinea svolta con autobus. La nuova linea di autobus venne identificata dal numero 3 e prese servizio sul seguente percorso: Via Cesare Battisti - Via Lampertico - Contrà Vescovado - Piazza Castello - Piazzale Roma (oggi De Gasperi) - Corso San Felice - Viale San Lazzaro. Per il ritorno il percorso era identico. Il capolinea di San Lazzaro venne posizionato dinanzi le scuole elementari, pochi metri più avanti del vecchio terminale tramviario. Per l'esercizio veniva prevista una dotazione massima di 4 autobus nelle ore di punta, con distacco di 7,5', ridotti a 3 nel normale programma di esercizio della linea (in assenza di grandi flussi di viaggiatori), così formulato: dalle ore 7 alle 9 n. 3 vetture, con distacco di 7,5' dalle ore 9 alle 12 n. 2 vetture, con distacco di 10' dalle ore 12 alle 13.30 n. 3 vetture, con distacco di 7,5' dalle ore 13.30 alle 18 n. 2 vetture, con distacco di 10' dalle ore 18 alle 20 n. 3 vetture, con distacco di 7,5' dalle ore 20 alle 22 n. 2 vetture, con distacco di 10' dalle ore 22 alle 23.30 n. 1 vettura, con distacco di 20'. A seguito del via libera all'istituzione della linea venne deliberato l'acquisto di nr. 5 autobus FIAT 640 RNU carrozzati dalla bassanese Pietroboni e relativi pezzi di ricambio per la manutenzione, per una spesa di circa 35.000.000 di Lire. |
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1951 NUOVI SERVIZI AUTOMOBILISTICI PER IL CIMITERO MAGGIORE E LO STADIO COMUNALE
Nel dicembre 1951 il Municipio di Vicenza approvava la proposta di attivazione di due nuove autolinee urbane, giunta dalle Aziende Industriali Municipalizzate.
Il progetto prevedeva l'istituzione di due linee svolte con autobus, attive solamente in orari di morbida o in determina occasioni, sfruttando la disponibilità di vetture in deposito. Nel dettaglio la proposta delle AIM consisteva in: Linea Piazza Duomo-Campo Sportivo, ossia lo Stadio Comunale, attiva solamente in occasione di manifestazioni sportive con orari e frequenze da decidere di volta in volta, in base alla disponibilità di autobus e all'importanza dell'evento. Il percorso ipotizzato dalle AIM e approvato poi dal Comune di Vicenza si snodava lungo le seguenti strade: Piazza Duomo - Contrà Cesare Battisti - Corso Palladio - Piazza Matteotti - Viale Giuriolo - Viale Margherita - Viale dello Stadio e ritorno per Viale Trissino con medesimo percorso dell'andata. Contestualmente all'approvazione della linea veniva approvato il costo del biglietto, pari a 25 Lire per corsa singola. Nota: successivamente all'istituzione, tale linea viene identificata dalla lettera A e così rimarrà fino alla soppressione. Linea Piazza Duomo-Cimitero Maggiore, attiva con uno o due viaggi di andata e ritorno nei pomeriggi dei giorni feriali e festivi, con circa un'ora di sosta fuori dal Cimitero Maggiore, in modo da dare il tempo di visitare i cari estinti e fare ritorno verso l'autobus in attesa. Il percorso prevedeva il transito sulle seguenti strade: Piazza Duomo - Contrà Cesare Battisti - Corso Palladio - Piazza Matteotti - Levà degli Angeli - Ponte degli Angeli - Via IV Novembre - Borgo Scroffa - Viale Trieste - Viale del Cimitero e viceversa per il ritorno. Contestualmente all'approvazione della linea veniva approvato il costo del biglietto, pari a 20 Lire per corsa singola e 30 Lire per corsa A/R nei giorni feriali, nonchè 25 Lire per corsa singola e 40 Lire per corsa A/R nei giorni festivi. La linea rimase attiva fino alla seconda metà del 1954. |
1952 NASCE LA LINEA 4 TRA IL QUARTIERE ITALIA E BORGO BERGA
Venerdì 9 marzo 1951 il Consiglio Comunale di Vicenza approvava l'istituzione di una nuova autolinea urbana, la numero 4, tra il Quartiere Italia e Piazzale Fraccon.
Il progetto, che poi vide la luce nel 1952 con l'attivazione del nuovo itinerario, prevedeva che l'autobus numero 4 partisse dal capolinea posto all'inizio di Via Manzoni nel Quartiere Italia, e percorresse poi il seguente percorso: Via Leopardi - Via Alfieri - Viale D'Alviano - Porta S. Croce - Contrà S. Croce - Corso Fogazzaro - Via Battisti - Via Tre Scalini - Contrà Oratorio dei Proti - Contrà Carpagnon - Viale Eretenio - Ponte Furo - Piazza S. Giuseppe - Porton del Luzzo - Via S. Silvestro - Via Generale Chinotto - Contrà S. Caterina - Piazzale Fraccon. Per il ritorno l'autobus conservava il medesimo percorso fino a Viale Eretenio, deviando poi per Contrà Pallamaio, Contrà Racchetta - Contrà Pasini, riprendendo il percorso di andata per Via Battisti e Corso Fogazzaro fino a Porta S. Croce, deviando quindi a destra sul ponte di Viale D'Alviano e ritornando al capolinea di Via Manzoni. Per l'esercizio della nuova linea venivano previsti 3 autobus con distacco di 10' e più precisamente: dalle ore 6 alle 7 n. 2 vetture, con distacco di 15' dalle ore 7 alle 21 n. 3 vetture, con distacco di 10' dalle ore 21 alle 23 n. 2 vetture, con distacco di 25'. Contestualmente all'approvazione della linea veniva approvato l'acquisto di nr. 4 (poi diventati 5) autobus FIAT 640 RNU carrozzati dalla Menarini di Bologna, per una spesa di circa 25.000.000 di Lire. Vale la pena precisare che con una nota del luglio 1952, le A.I.M. chiesero l'autorizzazione a rimodulare il programma di esercizio con una vettura ogni 12' nella fascia oraria 7-21, tagliando un autobus dal fabbisogno della linea, probabilmente per contingenti necessità di servizio. Venne inoltre richiesto di modificare il percorso di ritorno verso il Quartiere Italia, abbandonando Contrà Pallamaio e Contrà Racchetta, in favore di un più breve e rettilineo transito in Contrà delle Grazie. |
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1958 LA LINEA 8 SI AGGIUNGE ALLA RETE URBANA
Mercoledì 12 febbraio 1958 le Aziende Industriali Municipalizzate aggiungevano un nuovo servizio alla sempre più estesa rete urbana di Vicenza.
La nuova autolinea n. 8 tra il Centro e Debba prese servizio su un percorso di circa 15,8 km (A+R) che partendo da Contrà Lampertico (a fianco al Duomo), si snodava in maniera piuttosto rettilinea lungo le seguenti strade: Contrà Vescovado, Piazza Castello, Viale Roma, Ferrovia, Viale Venezia, Viale del Risorgimento Nazionale, Borgo Berga, Campedello, S. Croce Bigolina e Viale Riviera Berica fino al capolinea di Debba, posto sul sagrato della chiesa. Evidentemente la linea era utilizzata talmente tanto dai residenti delle nuove aree residenziali di Campedello e Santa Croce Bigolina, nonchè dagli operai dell'opificio di Debba e del cotonificio Rossi di Borgo Berga, che pochi mesi più tardi un nuovo provvedimento del sindaco dispose il potenziamento della tratta, passando da 24 a 32 corse giornaliere. Il programma di servizio della linea dell'anno 1961 prevedeva corse ogni 30 minuti, svolte con 2 autobus a cui se ne aggiungevano altrettanti nelle ore di punta, che portavano l'intervallo ad un autobus ogni 15 minuti, generando oltre 230.000 km/anno. Per l'occasione le A.I.M. acquistarono nuovi autobus urbani dalla Carrozzeria Dalla Via di Schio. La flotta si arricchì quindi di nr. 5 Lancia 703 Esatau carrozzati dagli artigiani scledensi (4 in linea e uno di riserva). Qualche anno dopo, nella prima metà degli anni '60, vennero istituite alcune corse denominate 8/ (otto sbarrato), che deviavano lungo Strada del Tormeno fino all'omonima località, proseguendo poi in Strada di Longara e riprendendo il normale percorso verso Debba all'altezza della località di Longara. Con tale deviazione il giro della linea 8/ raggiunse i 18,8 km di lunghezza, con un tempo giro di 60 minuti (A+R). |
1964 BERTESINA E OSPEDALETTO VENGONO COLLEGATE ALLA CITTA'
Sabato 31 ottobre 1964 alle ore 15:30, un capannello di residenti della frazione di Bertesina si riunì di fronte alla trattoria “Da Checco” per assistere al cerimoniale e alla benedizione dell'autobus che da quel momento avrebbe collegato Bertesina al centro città, con un servizio tanto richiesto e finalmente attivato. Alla cerimonia presero parte le autorità municipali e il ragioniere Saverio Martini, che rivolse ai residenti parole di soddisfazione per i risultati ottenuti dalle Aziende Municipalizzate e dall'Amministrazione comunale.
Lo stesso giorno, alle ore 16:15, la cerimonia si spostò sul piazzale della chiesa di Ospedaletto, con il discorso del Dottor Sala, che sottolineò l’importanza di stabilire un collegamento con il centro storico di Vicenza e il necessario sviluppo dei servizi di trasporto pubblico in periferia. Al termine dell’orazione, il parroco concluse la cerimonia con espressioni di ringraziamento e con la benedizione del nuovo automezzo, portato sul luogo. Seguì un simpatico assalto dei bambini agli autobus che il primo novembre di quell'anno iniziarono ufficialmente il servizio di trasporto pubblico sulle linee per Bertesina e Ospedaletto. L’istituzione delle due nuove linee, rispettivamente la numero 9 e la numero 10, fu deliberata nel settembre 1964 dal Consiglio Comunale di Vicenza a conclusione degli accordi stipulati con gli enti interessati allo sviluppo dei collegamenti tra il centro storico e le località periferiche. La linea numero 9 nella tratta di andata e in quella di ritorno per Bertesina, fu suddivisa in 42 fermate su 14 chilometri di percorso complessivo. Per il servizio entrarono in funzione due autobus, che partivano dai capolinea ogni 25 minuti, compiendo un viaggio con tempo giro di 50 minuti. La prima corsa iniziava alle ore 6:00, mentre l’ultima partiva alle 20:35 da Piazza Matteotti e alle 21:30 dal capolinea di Bertesina, situato di fronte alla trattoria “Da Checco”. La linea numero 10, collegava il centro storico di Vicenza con Ospedaletto, su un tragitto di 10 chilometri complessivi (A+R) ed entrava in servizio alle ore 6:15 del mattino con un unico automezzo disponibile. L’ultima corsa era prevista per le 20:45 da Piazza Matteotti. Come per le tariffe imposte sull’intera rete urbana, anche i prezzi dei biglietti delle due nuove autolinee furono fissati a 50 centesimi di lire per corsa. Nel 1969, la modifica della viabilità in Piazza Matteotti e attorno al Teatro Olimpico impone il trasferimento dei capolinea. Le linee 9 e 10 vengono quindi portate in Stazione attraverso. A partire dalla chiusura di Corso Palladio al transito veicolare, nel 1983 i capolinea tornano in Piazza Matteotti. |
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1965 ENTRANO IN FUNZIONE LE NUOVE EMETTITRICI DI BIGLIETTI AUTOMATICHE
Era lunedì 12 luglio 1965 quando sugli autobus e filobus delle A.I.M. entrarono ufficialmente in funzione le nuove emettitrici automatiche di biglietti, in luogo dello storico "fattorino" (o bigliettaio, ndr).
Come recitava il Giornale di Vicenza nell'edizione di sabato 10 luglio 1965 "veri e propri bigliettai automatici, che man mano, questo è nei voti, sostituiranno, su tutte le linee di pullman in servizio pubblico in città, i bigliettari con il berretto". La prima biglietteria automatica entrò in funzione appunto la mattina di lunedì 12 luglio 1965 sulla linea numero 9 che da Piazza Matteotti portava a Bertesina. La nuova macchina prometteva di fare tutto quello che faceva di solito il bigliettaio uomo, con alcune limitazioni. Come scriveva il Giornale di Vicenza, infatti, "non griderà ogni tanto il fatidico Avanti c'è posto! e questo è certo un handicap notevole. Tuttavia la direzione delle AIM ha pensato bene di applicare la prima biglietteria automatica sperimentale sulla linea n. 9 proprio perchè, essendo una linea ancora poco frequentata, almeno per ora non si sentirà la mancanza dell'urlo stentoreo del fattorino, che finora non è mai stato indotto a "parar avanti" i viaggiatori a forza di incitamenti ed imperiose esortazioni". Per poter acquistare il biglietto dai nuovi "fattorini automatici" l'avventore doveva salire a bordo con una moneta da cinquanta lire o di una da cento lire, poichè la macchina conosceva solamente questi due tagli. Per chi era in possesso di una tessera settimanale da 12 o 24 corse, o di una tessera da dieci corse normale, o per mutilati, o per militari, allora occorreva introdurre un lembo della tessera in un'altra apposita fessura e la macchina provvedeva a tagliare una fettuccia e a vidimare la parte immediatamente successiva. Chi aveva l'abbonamento, invece, doveva salire dalla porta anteriore ed esibirlo al conducente. Più complesso era il caso degli utenti dotati di tesserini valevoli su tutte le linee, già vidimati precedentemente su autobus in cui il bigliettaio aveva ancora "mani umane" che praticavano un semplice foro sul tesserino: in questi casi bisognava far tagliare alla macchina, a forza di successiva introduzioni nell'apposita fessura, tante fettuccine di tessere quanti erano i buchi praticati dal fattorino in carne ed ossa, in modo che al viaggiatore, arrivato alla fine del tesserino, non rimanesse in mano che un mozzicone. Pratiche di nuova concezione che all'epoca sicuramente apparivano complicate, ma proprio per questo motivo, per alcune settimane a fianco del bigliettaio automatico restò anche un bigliettaio "normale", munito di un ampio "foglio di istruzioni al personale" e incaricato di dare tutte le spiegazioni del caso. Successivamente alla sperimentazione sulla linea 9, a partire da lunedì 16 giugno 1969 le Aziende Industriali Municipalizzate estesero la dotazione di biglietterie automatiche a bordo degli autobus di ogni linea della rete autofiloviaria cittadina, come illustrato nel comunicato ufficiale allegato al presente articolo. |
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1966 NUOVE LINEE RAGGIUNGONO POLEGGE, OLMO E IL LAGO DI FIMON
6 giugno 1966: il Consiglio Comunale di Vicenza approvava l'ordine del giorno, relativo all'istituzione di nuove autolinee urbane e, per la prima volta, di autolinee suburbane che varcano i confini della città per raggiungere comuni limitrofi.
La delibera, che recepiva le informazioni fornite dal consiglio di amministrazione delle Aziende Industriali Municipalizzate, dava il via libera a queste ultime per avviare l'esercizio delle seguenti linee svolte con autobus: Linea n. 11 tra Piazza S. Lorenzo e Polegge, servendo Corso Fogazzaro, Contrà Porta S. Croce, Viale d'Alviano, Via Medici, Strada Marosticana, le strade della nuova zona PEEP "dei Laghi" ossia Via Lago di Como, Via dei Laghi e Via Lago di Lugano, nuovamente Strada Marosticana fino all'incrocio con Strada di Polegge e svolta su quest'ultima fino a raggiungere la chiesa della frazione, effettuando l'inversione di marcia nel sagrato, attorno al campanile. 48 erano le fermate intermedie. La percorrenza A+R era di circa 12,3 km, coperti in 40 minuti comprese brevi pause ai capolinea. La linea veniva svolta con un autobus ogni 40 minuti nelle ore di morbida dei giorni feriali, affiancato da un secondo automezzo nelle ore di punta, che permetteva di avere una corsa ogni 20 minuti. Nei giorni feriali l'esercizio contava 36 coppie di corse tra le 6 e le 21. Nei giorni festivi le coppie di corse erano invece 24, svolte tra le 6 e le 22. Linea n. 12 tra Piazzale Giusti e Olmo, servendo Corso S. Felice e Fortunato, Viale Verona, Viale S. Lazzaro e la Strada Padana verso Verona fino alla chiesa della frazione Olmo di Creazzo. Il percorso si sviluppava su un rettifilo di 9 km complessivi tra andata e ritorno, con 36 fermate intermedie. L'esercizio della nuova tratta venne impostato su 30 corse feriali e 32 festive con cadenza regolare ogni 30 minuti con un solo autobus in servizio dalle 6:00 del mattino. Linea n. 13 tra Tormeno e Lago di Fimon, servendo anche Torri di Arcugnano e Fimon paese. Il servizio per Pianezze e Fimon in realtà già esisteva ed era svolto da un'autolinea delle Ferrovie e Tramvie Vicentine. In seguito da un accordo con queste ultime, il Comune di Vicenza regolarizzò l'esercizio della linea 8 per Debba, attivata nel 1958, e pose le basi per l'istituzione della linea 13 delle AIM. La nuova tratta, che ricalcava il percorso della precedente autolinea FTV, intercettava al Tormeno le corse della linea 8/ (sbarrata, ovvero deviata) provenienti da o dirette a Vicenza e, tramite rottura di carico, portava gli utenti nella valle del Lago di Fimon. L'esercizio prevedeva un solo autobus che per sole 2 corse feriali e 4 festive, percorreva circa 18 km (A+R) in 40 minuti complessivi, lungo i quali erano dislocate 24 fermate. |
1966 LA RISTRUTTURAZIONE DELLA RETE SERALE PORTA ALLA NASCITA DELLE LINEE N, F, O
Nel 1966, a causa di ingenti ammanchi nel bilancio delle Autofilovie, le Aziende Industriali Municipalizzate varano un piano per ridurre i costi d’esercizio, eliminando le corse serali delle linee 2, 3, 4, 6, 7 e istituendo, a partire dal 1° agosto dello stesso anno, tre nuove linee notturne, ciascuna con una sola vettura in servizio, atta a garantire corse ogni 30'.
Le rimanenti linee serali 1, 5 e 8 rimanevano invece invariate, ciascuna con una vettura in servizio ogni 30 minuti (ogni 45 sulla linea 8) tra le ore 21 e la mezzanotte. Si riportano nel dettaglio i percorsi delle predette nuove linee: Linea circolare “N” che assorbe i tratti nord delle linee 2 e 4, collegandoli con il centro e la Ferrovia attraverso il seguente percorso: Ferrovia, Duomo, Contrà Riale, Contrà Porti, Ospedale, Via Medici, Viale Dal Verme, Via Pascoli, Via Tommaseo, Via Manzoni, Viale d’Alviano, Corso Fogazzaro, Duomo, Ferrovia. Linea circolare “O” che assorbe i tratti nord-ovest della linea 3 e ovest della linea 2, collegandoli con il centro e la Ferrovia attraverso il seguente percorso: Ferrovia, P.le Roma, P.le Giusti, Via Cattaneo, Viale Mazzini, Via Btg. Framarin, Via Legione Antonini, Via Brigata Granatieri di Sardegna, Villaggio del Sole, Via Btg. Val Leogra, Viale Crispi, Viale Verona, Corso Ss. Felice e Fortunato, Viale Milano, Ferrovia. Linea radiale “F” che collega la Ferrovia alla zona dei Ferrovieri e di S. Agostino lungo il seguente percorso: Ferrovia, Viale Roma, Contrà Vescovado, Contrà Pasini, Mure Pallamaio, Porton del Luzo, Contrà S, Silvestro, Via Chinotto, Contrà S. Caterina, P.le Fraccon, Viale Risorgimento, Viale Fusinato, S. Agostino. Il ritorno avveniva transitando per le Contrà Carpagon e Oratorio dei Proti anzichè per Contrà Pasini. |